A qualcuno piace curioso torna con alcune curiosità del Carnevale di Venezia.
Se la rubrica vi affascina, lasciateci un commento su come eventualmente migliorare questi appuntamenti giornalieri. Grazie!
Curiosità della settimana:
- 18 gennaio 1781
- 30 dicembre 1558
- 2 maggio 1268
- 21 gennaio 1458
- Dal 1703
- 22 Febbraio 1339
- 8 maggio 1270
- 29 gennaio 1390
18 Gennaio 1781
Viene eretto uno splendido anfiteatro in piazza San Marco. Tutto il popolo assiste agli spettacoli che durano un intero giorno. L’ ospite d’onore è il granduca Paolo che diverrà, successivamente, imperatore di tutte le Russie. Sorpreso che non vi siamo guardie a mantenere l’ordine e la sicurezza, ma solo 5 uscieri del consiglio dei dieci esclama: ” ma…questo popolo è una famiglia!”
30 dicembre 1558
I “nettadori dei sestieri” sono obbligati a pulire le strade della città almeno quattro volte al mese
2 Maggio 1268
Viene proibito a chiunque di giocare con le “uova ripiene di acqua odorosa” nel porticato della basilica di San Marco.
21 Gennaio 1458
Si proibisce agli uomini mascherati di introdursi nei monasteri, mettendo fine alla tolleranza nel periodo di #carnevale, delle fughe amorose di monache e frati, che proteggendosi dietro le maschere, lasciavano i conventi e si abbandonavano al peccato compiendo le cosiddette multas inhonestas.
Dal 1703
Sono proibite per tutto l’anno le maschere nelle case da gioco visto che molti giocatori avevano preso l’abitudine di andare a giocare d’azzardo mascherati per evitare l’ira dei creditori in caso di perdita. Si partiva già bluffando….
22 Febbraio 1339
Si decreta il divieto notturno di circolare in maschera per la città. Soprattutto durante le ore notturne, indossando un travestimento e con la complicità del buio, era più facile commettere reati di varia natura, come scippi, ruberie e molestie, senza la minima possibilità di essere riconosciuti.
8 maggio 1270
Vennero emesse due ordinanze:
- I bestemmiatori siano messi alla berlina
- I monasteri siano esentati dal dazio sul vino
29 gennaio 1390
Aperto un consolato veneziano nel lontano Siam (Thailandia odierna) con esso e con la Cambogia, Venezia intrattiene un grande commercio di legname pregiato, in particolar modo il “calembec” ed aloe, il cui profumo era particolarmente apprezzato.
Curiosità sul Carnevale
La Bauta
La Bauta era utilizzata sia dagli uomini sia dalle donne in svariate occasioni: addirittura era un obbligo per le donne sposate che si recavano a teatro mentre era proibita alle ragazze in età da matrimonio. Essa è formata da un velo nero o Tabarro, un tricorno nero e una maschera bianca. La maschera bianca era detta “larva”, probabilmente dalla stessa voce latina il cui significato è appunto maschera o fantasma, e permetteva di bere e mangiare senza mai togliersela, mantenendo così l’anonimato.
La Moretta
Un’altra maschera molto usata a Venezia era la Moretta: una maschera ovale di velluto nero che veniva usata dalle donne. La sua invenzione ebbe origine in Francia, dove le dame erano solite usarla per andare in visita alle monache, ma si diffuse rapidamente nella Serenissima, poiché abbelliva particolarmente i lineamenti femminili. La maschera era completata da veli velette e cappellini a larghe falde. Dato che inizialmente si indossava tenendola in bocca grazie ad un piccolo perno, era una maschera muta e quindi particolarmente gradita agli uomini.
Il Tabarro
Il Tabarro era, spesso, utilizzato per nascondere armi e proprio per questo furono emanati molti decreti per impedire alle maschere di utilizzare il mantello per scopi non proprio ortodossi e soprattutto pericolosi. Coloro che erano colti in flagranza di reato andavano incontro a pene molto pesanti: per gli uomini la pena era di due anni di carcere, il servizio per 18 mesi nelle galere della Repubblica Serenissima, il pagamento di 500 lire alla Cassa del Consiglio dei Dieci.
Donne in Maschera
Le donne, spesso prostitute, che venivano trovate in maschera erano frustate da Piazza San Marco a #Rialto, poste in berlina tra le due colonne di Piazza San Marco ed erano bandite per quattro anni dal territorio della Repubblica Veneta e anch’esse erano costrette al pagamento di 500 lire alla Cassa del Consiglio dei Dieci.
Per seguire tutte le nuove curiosità giornalmente, seguiteci sulla pagina Facebook o con l’Hashtag #aqualcunopiacecurioso
Troverete comunque un riepilogo settimanale di “A Qualcuno Piace Curioso” seguendoci qui sul sito o sui nostri canali social.
Hai qualche domanda da farci? Qualche consiglio o critica sui nostri articoli?
Non esitare a contattarci!
Visita la pagina Contatti per trovare tutti i modi con cui è possibile parlare con noi. Cercheremo di rispondere il prima possibile a tutte le vostre domande!